Capire i nostri figli, farli crescere, è un'avventura bellissima e faticosa.
Vuol dire:
- confrontarsi col mondo dei desideri e dei 'doveri'
- accompagnarli alla conoscenza di sé, a partire dal corpo
- comprendere insieme le emozioni
- gestire la conflittualità
- rivivere la propria infanzia e adolescenza
- cambiare noi stessi
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Ognuno di noi lo fa partendo da ciò che ha imparato, da come è stato educato.
Possiamo arricchire questo 'bagaglio' confrontando punti di vista diversi, per scoprire le soluzioni più praticabili ai momenti di difficoltà.
L’educazione dei corpi comincia in famiglia. Chi, come e perché tiene in braccio il neonato, lo culla… chi, come e perché sostiene i primi passi, sgrida o consola. E quali vasti mondi di possibilità, immagini, simboli vengono nutriti, inconsapevolmente, attraverso questi aspetti così concreti della relazione?
Vorrei che tutti potessimo diventare più curiosi dell’impatto educativo del nostro corpo sugli altri, degli effetti sul piano comunicativo, emozionale, cognitivo. Questo obiettivo richiede un’attenzione specificamente educativa (e non solo psicologica, né sociologica).
Ivano Gamelli
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